Essere garantisti a Libero

cappioLibero, 8 dicembre 2009, rubrica ‘Appunto’

Non puoi avere carta per scrivere, penne, giornali, fotografie di nessuno, non più di due pacchi al mese, non puoi comprare cibo né niente, le tue lettere vengono lette, non puoi tenere nessun oggetto – solo un libro, uno solo – e non puoi lavorare o studiare o fare attività fisica. Puoi passeggiare due ore al giorno in cortili stretti con recinzioni e griglie, le finestre hanno una rete a maglie strette e una tapparella di ferro. Non puoi avere più di due magliette al mese, niente messa, non puoi presenziare nell’aula del tuo processo, puoi vedere i tuoi familiari per un’ora al mese attraverso un vetro e un citofono, e per dieci minuti i tuoi bambini: e qui le scene più penose, perché spesso sono in tenera età e piangono, urlano, scappano dal padre che non hanno mai visto o non riconoscono dopo anni.

Ora: questa cosa si chiama 41-bis, cosiddetto «carcere duro», ma si chiama anche tortura legalizzata: perché è un articolo di legge che col pretesto di isolare un detenuto mira in realtà a fiaccarlo e annullarlo nel corpo e nella mente. Non c’è docente di diritto che non lo giudichi incostituzionale, e un giudice americano giunse a negare l’estradizione di un boss perché il nostro 41 bis – disse – corrispondeva a tortura. Ieri l’on. Giuseppe Gargani, su Libero, ne ha proposto l’abolizione o almeno la modifica: mi onoro di affiancarlo. Ma parlar male di Garibaldi, nell’Italia di oggi, in confronto è niente.

Libero, 9 dicembre 2009, lettera pubblicata

Caro Filippo,

leggo con interesse il tuo articolo sul 41bis “La tortura esiste e ci piace pure” e non posso che essere d’accordo con te. L’agonia di una stanzetta, di un corridoio chiuso, due ore d’aria al giorno ed isolati… non si possono svolgere le attività che più amiamo, neanche un pò di attività fisica… e la visita dei propri cari una volta al mese, e dei bambini poi! Poverini! Solo 10 minuti al mese al citofono attraverso il quale sentire le urla strazianti del proprio pargolo che grida “papà! papà!”… e non perché lo stai sciogliendo nell’acido… ma perché vorrebbe buttarti le braccia al collo e non può!
Hai ragione, una vera tortura… e siccome le torture a me non piacciono, propongo al posto del 41 bis un bel cappio al collo, con notevoli risparmio di costi sociali e di agghiaccianti incontri padre-figlio attraverso un citofono.
Perché altrimenti vorrei capire come dobbiamo trattare una persona (non bestia, chè le bestie non farebbero mai cose del genere!) che ha ammazzato 40 suoi simili e sciolto un bambino nell’acido… o vogliamo anche in questo caso credere alla bufala del carcere che deve riformare e non punire?

Con immutata stima, E.L.M.

Risposta pubblicata

Spettabile signora, il 41 bis è applicato anche ai detenuti in attesa di giudizio: basterebbe questo. Ma il punto forse è un altro. Se Lei e altri milioni di italiani pensate che il carcere debba essere una punizione o un impedimento fisico a delinquere (funzione retributiva) allora andrebbero eliminati non solo le semilibertà e condizionali e permessi premio eccetera – roba che tanta classe politica depreca a parole – ma anche quell’articolo 27 della Costituzionale secondo il quale il carcere serve a rieducare e a scoraggiare le recidive, a convincere cioè che di delinquere non valga la pena. E sarà anche una favola, ma è nella Costituzione. E io ci credo, ma valgo uno. Si blatera sempre di cambiare la Carta, ma nessuno osa nominare l’articolo 27. Si protesta, ci si scontra, ci si indigna: ma in Italia nessun politico o giornalista spiega mai che cosa debba essere, in definitiva, un carcere. Sarebbe un dibattito da fare.

(Visited 336 times, 1 visits today)

44 Commenti

  1. Caro Facci,
    mi considero anche io un garantista, e credo che la funzione retributiva della pena sia inutile, ed inefficace nella prevenzione di qualsiasi recidiva, ma il carcere duro è stata una risposta, forse brutale, al perdurare in carcere di rapporti, legami e traffici da parte di boss e capibastone, un esempio ben noto riguarda Raffaele Cutolo.
    Quello che le domando è: esiste una alternativa al carcere duro che possa comunque limitare questo tipo di fenomeni?
    Cordialmente

  2. OK, DIBATTIAMO. “La pena”, per dirsi tale deve essere una pena, cioè una cosa che reca sofferenza al condannato; poi si può ragionare, in base alla mutevole sensibilità dei tempi e dei luoghi, su quale soglia collocare il “quel che è troppo è troppo” e per far ciò è opportuno – come dice Facci – interrogarci sulle finalità. Dunque: Perchè si dà una pena? ANCHE – e anzitutto – per “retribuire” il male che il reo inferse alle vittime. Credo che opportunamente l’art. 27 Cost. abbia timidamente suggerito che la pena “deve tendere alla rieducazione del condannato”. Io credo nel valore educativo del sacrificio, della prova, del lavoro, del dolore, pertanto non vedo incompatibilità assoluta fra “punire” ed “educare”, ma certamente “punire per educare” è diverso dal “torturare”. Credo anche che si debba verificare l’efficacia delle pene con la misura delle conversioni degli animi dei condannati, se costoro dopo aver scontato la pena tornano a delinquere significa che la pena era sbagliata. Mi piacerebbe dilungarmi di più, ma per adeso mi taccio

  3. in teoria, facci ha ragione

    la mafia, però, agisce nella pratica

    se dicessimo che rispetto alle mafie vige un codice di guerra, forse salveremmo la capra della rieducazione dei carcerati (non per mafia) e i cavoli del necessario carcere duro. Il quale carcere duro non serve per punire uno che sciolto un bambino nell’acido, ma per impedire che abbia la possibilità di avere contatti e potere verso l’esterno.

    Il carcere normale è stato notoriamente una villeggiatura a spese nostre, in passato, per i capimafia

    quanto al giudice americano,

    fra nuove prove non accolte alla vigilia dell’esecuzione, condanne capitali per delitti compiuti da minori o minorati, ergastoli al terzo reato anche se lieve (three strikes and you are out), lavori forzati in carceri private, fino a gente buttata in una località cubana, incatenati incappucciati torturati interrogati senza difesa

    mi pare che ne dovrebbe avere abbastanza delle pene di casa sua senza venire a sindacare sulle nostre

    credo proprio che abbia

  4. ma insomma, sempre servo di silviolo sei, adesso che comincia a rischiare il carcere ti interessi di questo

  5. Io sono d”accordo sulla necessità di modificare il 41bis.
    Però solo dopo averlo fatto provare a Berlusconi e dell’Utri per una decina d’anni. Poi ne riparliamo.

  6. E’ incredibile come alcuni si rendano conto delle cose solo quando vi vengono coinvolti i potenti. Finché la magistratura politicizzata faceva condannare con un pretesto qualsiasi centinaia di extraparlamentari, viva la magistratura anticomunista. Finché i pentiti, rei confessi di omicidi e stragi, accusavano i Battisti, i Sofri ed altri innocenti, viva gli assassini pentiti. Finché ad essere torturati e buttati giù dalle finestre erano gli anarchici, viva la tortura di stato, e chi la praticava era un galantuomo, come Calabresi.
    Adesso queste stesse armi dello stato vengono puntate contro i ricchi e i loro amici mafiosi, ed ecco che scopriamo che la magistratura agisce soprattutto con motivazioni politiche e classiste, che gli assassini che si pentono sono intollerabili e sospetti, che il carcere è tortura…
    Si potrebbe sostenere: meglio tardi che mai, così ci guadagneranno non solo i mafiosi e paramafiosi, ma tutti. E invece io ho la sensazione che si troverà il modo per continuare con le incarcerazioni e torture politiche, e immunizzare i mammasantissima e i loro referenti istituzionali.

  7. Sono sostanzialmente daccordo alla modifica del carcere duro, ma solo per coloro che sono in attesa di giudizio e che non si siano macchiati di reati gravi. Comunque mi rendo conto che è difficile parlarne e di essere poco informata.

  8. Sara`banale, ma ai mafiosi fa piu`male perdere i soldi e il potere che la liberta`.
    Sequestro ppreventivo dei beni, confisca rapida dopo il giudizio e inclusione nel demanio, cosi`col cavolo che si ricomprano il terreno o la villa, una volta usciti.
    Penso da molto tempo che il 41 bis sia tortura.

  9. mi viene in mente la scena di “the goodfellas” in cui si cucinano il pasto tutti belli tranquilli nella stessa cella…

  10. distiguere fra teoria e pratica dicesi ipocrisia. é considerata cosa “umana”(fantozzianamente parlando), è molto italiana, ma non è bella. Meglio sarebbe concepire tesi moderate, realistiche, alle quali però – santocielo! – attenervisi concretamente. Se addirittura si riuscisse a dire che 1 omicidio “di mafia” è uguale a 1 omicidio (non di mafia) e che il mafioso è un criminale e non un siciliano, o che la tessera del pc in Umbria valeva più di quella della (tanto famigerata) P2, sarebbe il massimo!

  11. Io posso anche scendere a patti con il 41bis, però Filippo dobbiamo trovare qualche cosa per chi scioglie i bambini nell’acido. Bambini che sarebbero andati a trovare il padre in carcere con urla strazianti e chissà, però resta la questione l’acido. E uno che usa l’acido secondo me non va redento o qualsivoglia altra puttanata cattolica. Va punito, il più possibile, per sempre, seviziato magari, o sciolto un pezzo alla volta. Di sicuro non lo voglio tra le palle perché io non sciolgo la gente nell’acido ad esempio e ci deve esere una differenza tra me e lui e oggi questa differenza è che gli siano negate le cazzo di fotografie della famiglia, la carta e le penne. Sarà una cazzata ma intanto è la legge, come “intanto è la Costituzione” e sono felice che tu creda nella rieducazione, buon per te, anche il mago Otelma parla ai fiumi e si dà del “voi” ma resta il mago Otelma.

    Per quanto mi riguarda possiamo anche fisicamente eliminarli quelli colpevoli dei delitti più tremendi, non so, trova tu qualche cosa di livello, di appropriato. Hai idee, oltre a sottolineare giustamente che come in tutte le nazioni al mondo la gente non conosce le cose e tendenzialmente la colpa è di chi fa il mestiere di raccontarle?

  12. “i bambini, nessuno pensa ai bambiniiiih”

    E’ vero che il 41bis è una legge crudele, dura e forse anche incostituzionale. Tuttavia, non si tratta di una vendetta dello Stato nei confronti della mafia come molti sembrano credere, ma di un controverso mezzo per incoraggiare il mafioso a diventare pentito (statuto altrettanto controverso), male necessario che molto ha fatto nella lotta alla mafia.

  13. Su di sopra qualcuno ha parlato di stato di guerra. Ecco io sono anni che lo dico (ma sono uno e conto meno di uno), non vogliamo prendere atto che una parte del Paese é in guerra. Vera.
    Per cui per reati di mafia il 41 va benone a mio avviso. Mai nessuno che si immagina che tipo di vita (di m…a) sono costretti a fare quelli che vivono in quei posti ma non hanno nulla da spartire con la mafia? Quante vite sprecate in un’ambiente allucinato? Vite tese alla rassegnazione per uno Stato che non c’é?
    Penso che alla fine sono quelli che si stanno facendo il VERO 41 bis.
    Salutoni.

  14. L’articolo 27, come tanti altri del resto, è un Vaso di Padora. Avresti anche ragione, ma allora io solleverei la questione: e se il carcerato non si è rieducato è giusto scarcerarlo? E la colpa è del sistema che non ci è riuscito o di lui che non è rieducabile?
    Non è una domanda retorica. E’ possibile che ci sia gente che ancora prima di finirci, in carcere, sia veramente cambiata, per quanto questo cozzi col fatto che devo ancora sentirne uno che dica “Sì, sono colpevole”, quelli li trovi solo nelle puntate della Signora in Giallo.
    Secondo il principio del valore rieducativo della pena questi non dovrebbero nemmeno finirci in carcere. Ma già che così non è, significa che la rieducazione è di fatto un fine accessorio della pena, visto anche che, come sopra detto, la non rieducazione non impedisce affatto la scarcerazione.
    Dacché la soluzione più realistica, semplice e cinica quanto vuoi, del problema sarebbe cancellarla quella riga, visto che è oltre che costantemente disattesa è praticamente ingestibile.
    Oppure la lasciamo e la consideriamo per ciò che non possa altrimenti essere: una raccomandazione.
    Ciò vale per l’articolo 27 come, per esempio, per l’articolo 3, visto che di ostacoli di ordine economico e sociali che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini ce ne sono e, presumibilemente, ce ne saranno sempre.

  15. Facci, venga a vivere a Brancaccio e poi ne riparliamo.

    Il 41 bis è, a mio avviso, male assolutamente necessario e, che lo si voglia o no, l’unico strumento realmente messo in pratica per contrastare Cosa Nostra.

    Garantista con chi è innocente fino a prova contraria, con chi è colpevole in maniera conclamata assoluta certezza della pena.

  16. filippo perchè non aprire prima un dibattito su quanto in italia la giustizia sia realmente “uguale per tutti” e poi magari considerare la funzione reale che ha il carcere?

  17. Mauro…”“La pena”, per dirsi tale deve essere una pena, cioè una cosa che reca sofferenza al condannato” e “Perchè si dà una pena? ANCHE – e anzitutto – per “retribuire” il male che il reo inferse alle vittime.” Sei sulla buona strada per affermare la necessità della pena di morte. Ma chi sei, la reincarnazione di Hegel?
    Non male spazzare via così secoli di dibattiti di filosofia del diritto, con che sicurezza poi. In ogni modo sei rimasto indietro, nel frattempo è entrata in vigore la Costituzione.

  18. Caro 18) “la reincarnazione di Hegel” (che ridere), mi sembra che anche Galia (post 15) abbia detto cose sensatissime: si può tentare di rendere più proficuo possibile (per il condannato e per gli altri) il periodo di espiazione della pena, ma è INNEGABILE che la pena non ha come unico scopo la rieducazione del condannato, la Costituzione non dice questo, nè poteva dirlo perchè sarebbe stato del tutto insensato. Per la pena di morte Ti rimando direttamente a Beccaria (dopo che l’avrai riletto con attenzione puoi proseguire per il noto posto): Non ho detto che lo Stato debba assecondare gli auspìci più terribili delle vittime del reato, ma – come spiegava Galia – si ammetterà che neanche la finalità preventiva, di sicurezza, spieghi interamente le ragioni della pena. E comunque: di fronte a criminali talmente pericolosi da essere ingestibili per lo Stato, (sto prefigurando casi eccezionali) non troverei sbagliata per costoro la pena di morte.

  19. Aggiungo che secoli di dibattiti fra filosofi del diritto sono utilissimi, purchè alla fine se ne tragga una risposta apprezzata dalla società. Se invece dopo tanti interrogativi e riflessioni si rimane senza alcuna convinzione utile, vuol dire che… in Italia si avrà davanti a sè una carriera luminosissima

  20. totalmente in accordo con quanto scritto da Gemini,che in tre righe riesce a riassumere bene il nocciolo della questione.@mauro:mi sa che sei rimasto fermo al lombroso in quanto a materie penali(senza offesa,eh?).

  21. fare i garantisti contro il trattamento troppo duro dei mafiosi o agitando la presunzione d’innocenza per i politici e i loro complici non è mai stato troppo difficile

    non per niente a trovare Grossi e Gariboldi sono andati in massa e hanno parlato di detenzione inumana e pure di tortura

    per i carcerati comuni che stanno in 2 dove ce ne dovrebbe stare 1 per legge, per i detenuti nei CIE (che non sono nemmeno delinquenti) invece non c’è proprio nessuno che si stracci le vesti

    chissà com’è…

  22. Perdonatemi, ma queste sono una bella massa di non dico cosa. In primo luogo se si parla di Costituzione, si parla di una “giustificazione” ad uno Stato democratico imperfetto. C’era più giustizia nel far west. Chi studia giurisprudenza e non è uno sciocco è il primo a capire che non è un sistema trasparente nato per sostenere una giustizia trasparente. Allo Stato Italia non è mai fregato nulla del proprio paese e fenomeni di pseudo anarchia ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il potere di eleggere e delegare con il tempo si è trasformato nel potere del eletto-delegato di fare il bello ed il cattivo tempo con legislature al limite del ridicolo. Non biasimo il compromesso come mezzo per un fine, ma non posso tollerarlo come mezzo ed anche fine. Quindi se chi emana quelle leggi che devono governare il mio paese non è all’altezza per poterlo fare e lo palesa da più di 50 anni, perché io devo rispettarle? E uno mi può anche dire, “bravo e tu chi sei per parlare così, il primo della classe?”. No, non sono il primo della classe, ma non sono neppure il tizio su un manifesto elettorale che CHIEDE a me elettore il mio voto. Ergo se voglio prendermi certe responsabilità devo vestire i panni del primo della classe, altrimenti posso anche evitare di nuocere sia al prossimo, che al mio paese. Che la mafia non sia i Soprano è chiaro, ma ha delle radici storiche e sono quelle che lo Stato Italia doveva mirare ad estirpare. Il 41 bis è solo la dimostrazione di un fallimento in partenza, se deve fissare tali paletti alla vita di un uomo, tanto vale che gli spari un colpo in testa e getti il corpo in una fossa comune.

  23. 1) Il 41bis è nato sull’onda di una lunga serie di omicidi di figure istituzionali da parte di una mafia che usava sistemi militari e la parte meno bieca del nostro Stato. Fino ad allora le Istituzioni (ci metto anche la Chiesa e la magistratura, a scanso di equivoci) avevano garantito ai boss mafiosi di mangiare a caviale e champagne nelle carceri; avevano garantito i boss con un fiume di assoluzioni; avevano garantito ai boss funerali fastosi e apologie di qualsiasi tipo; avevano permesso, con la misura del confino, di espandere il potere mafioso in ogni parte del paese.

    2) i bambini dei mafiosi andrebbero garantiti nelle scuole, le stesse scuole dove ogni tanto gli alunni scrivono che Falcone e Borsellino sono stati due scemi perché si dovevano aspettare quello che gli è successo. Andrebbero garantiti nei quartieri dove vivono, giorno per giorno. Ne andrebbero sostenute le famiglie che volessero sottrarsi ai meccanismi mafiosi.

    3) Se la società si fa portatrice di valori mafiosi, non vedo perché il 41bis dovrebbe fare caso a sé e rappresentare la pietra dello scandalo.

    Ogni volta che si pongono argomentazioni simili, però, ecco subito qualcuno che assegna patenti di idealismo, di giustizialismo, di comunismo nei casi più estremi. Però tutti sempre pronti a parlare di Falcone e quanto sia stato maltrattato in vita da qualcun altro.

    Fate pace con voi stessi: provate a parlare di mafia quando non sono coinvolti i potenti, quando la polizia non è costretta a diffondere video di esecuzioni mafiose in strada per trovare l’assassino. In un qualsiasi giorno dell’anno. Uscite dalle redazioni e passate una settimana in posti dove le poche persone rimaste fedeli ai propri principi affermano che “l’unica soluzione sarebbe il napalm, oppure che le famiglie mafiose vengano disgregate e i componenti portati il più lontano possibile gli uni dagli altri, cosicché si possa diluire la mentalità mafiosa”. Andate a chiedere come è possibile che Provenzano latitante si vada a operare a Marsiglia con un documento falso creato in un ufficio del Comune.

    Guardate in faccia una persona che sa di lavorare come giardiniere nella villa di un boss e vi dice “parlatene voi di queste cose perché io se parlo…”.

    E no. Meglio scannarsi su quanto sia crudele il 41bis, parlandone per qualche giorno. Poi tutto torna come prima.

    ps: la retorica dell’acido. Il piccolo Di Matteo fu strangolato. Una volta morto, il suo corpo fu sciolto nell’acido, tecnica ovviamente usata dai mafiosi per far sparire qualsiasi traccia. Informazione da gossip, quella che si concentra sul metodo di occultamento di un cadavere. Come se fosse stato meno orribile se il piccolo l’avessero sotterrato.
    Il piccolo sciolto nell’acido, Provenzano che mangiava la cicoria. Informazione da gossip. Nel frattempo i gruppi mafiosi espandono i loro affari in ogni angolo di questo paese.

  24. ” la retorica dell’acido. Il piccolo Di Matteo fu strangolato. Una volta morto, il suo corpo fu sciolto nell’acido, tecnica ovviamente usata dai mafiosi per far sparire qualsiasi traccia. ”

    In questi tempi di tiri al bersaglio sui pentiti , c’è anche da ricordare che quel povero bambino fu ucciso come minazzia e ritorsione per il padre che stava collaborando con la giustizia.

  25. Partire da temi giusti, prenderla alla larga e arrivare sempre lì, alla non-attendibilità di Spatuzza. Lo fanno in parecchi ora. Comunque è come hai detto tu ad Annozero: si parte dal motivo per cui scrivere un articolo e si cerca il materiale che vada a suffragare. Poi magari chi l’ha scritto accidentalmente ci crede e si batte per, però l’impressione è come sopra. A Domenica Cinque Sgarbi seduto su un trespolo si è servito anche della faccenda delle orchesse di Pistoia per arrivare a parlare di Spatuzza (che purtroppo tutto sommato non ha detto un bel niente)

  26. anche partecipare ad azioni di guerra per liberare gli oppressi a 15mila km di distanza è incostituzionale, ma basta chiamarla “operazione di pace” ed il tutto assume una connotazione positiva…
    All’uopo il 41bis chiamiamolo “pena diversamente rieducativa”…

    OT
    ma tra un sanguinario Spatuzza che dice una cosa ed il suo capo dice l’opposto , vale sempre la regola Gasparri per cui più nella scala della criminalità stai in alto tanto non devi essere creduto ?

  27. E’ stato già detto, lo ripeto pure io: ci sono metodi alternativi per far sì che un mafioso non mandi più ordini verso l’esterno?

  28. Sì. ci sono. Per esempio attraverso un 41-bis privato delle regole solo vessatorie.

  29. Si, teoricamente quello che dice facci non fa una piega ed e’ umanamente civile.
    Il punto cambia quando tu, diventi vittima della mafia e dai tuoi figli e da tua moglie non ci torni piu’ o quando vivi in regioni soffocate dall’egemonia mafiosa.
    Gli estremi non sono mai piacevoli, ma necessari quando si tratta di questi crimini.

    Ciao Lippo

    ;-)

  30. facci, devo dire che raramente , a parte minzolini, ho trovato una persona più insopportabile di te. ….questo però fino a pochi minuti fa. ti ho sentito su la7 parlare del 41bis e di quella tortura che è la detenzione di quelle persone sottoposte a quel trattamento. io non ho avevo mai sentito nessuno, a parte me stesso e mia molgie, in questo paese di ipocriti e ignoranti, parlare del 41bis come hai fatto tu.
    per cui contrordine compagni: facci filippo non mi sta più antipatico, anzi ha tutta la mia stima.
    41bis immonda tortura di uno stato assente incapace ignorante

  31. @ Sandor: se non ricordo male Lombroso era un medico che pretese di elaborare una teoria per riconoscere i criminali osservando la conformazione cranica, cioè non era neanche un giurista, che c’entra con le materie penali? comunque non mi offendo, anzi, rivendico di rifarmi all’antico…buon senso

  32. Ora che laviero e la moglie hanno sdoganato Facci, dall’alto della loro intelligenza, e hanno illuminato questo Paese “di ipocriti e di ignoranti”… dormiamo tutti sonni più tranquilli.
    Grazie laviero, grazie moglie di laviero, che ci aiutate ad affrontare “sta vita così piena de probbblemiiii”. Attendo fiducioso altre chicche di acume, attendo.

  33. Nell’Italia di oggi pure questo si doveva mettere in discussione. Il 41-bis.

    E poi dice che fanno come nessun altro contro la mafia…

    Addirittura il giudice americano, dove si sono giustiziati ritardati, analfabeti e ,ricordiamolo, innocenti.

    Questa l’ha toppata, Facci.

  34. @mauro;lo so che lombroso non era un penalista.diciamo che aveva un’idea della devianza che all’epoca influenzò non poco gli addetti ai lavori.il mio voleva essere un esempio(forse improprio)di un certo modo di vedere le cose.se poi per te si tratta di…antico buon senso,che ti devo dire?abbiamo una visione molto diversa del problema.per il resto volevo solo dire che se qualcuno pensa che il 41bis risolva il problema della mafia,beh,mi sa che è un illuso.a quella gente(e non solo)gli fai male solo se gli tocchi il portafoglio,ma nonostante si sentano tanti proclami in tal senso,credo che nella realtà non si faccia abbastanza.secondo voi,come mai???io qualche idea ce l’ho.

  35. sono stato al 41 per un anno ma ora ci sono rimasti i miei due figli uno di solo 21 anni e l’altro di 30 fino da oggi ancora incensurati solo accusati di far parte di una ssociazione mafiosa ma nessuno dice di quale reato
    il piu piccolo di solo 20 anni al momento dell’aresto messo al 41 e fatto stare da solo per circa due mesi l’altro inviato a cuneo vorrei sapere mia moglie come deve fare per venirci atrovare a cuneo mio figlio non puo vedere i figli perche e insostenbile i costi del viaggio
    quindi mia moglie si deve dividere tra me a roma mio figlio Gennaro a l’aquila e mio figlio Marco a cuneo non
    voglio entare nel merito del processo ma dico ritenete che dobbiamo stare al 41 d’accordo metteteci nello stesso istituto tanto non ci possiamo vedere perche le
    norme sono rigide ma almeno le famigli non devono girare l’italia con bambini al sequito quello che e ingiusto e gli abbusi che fanno buttano la posta non ti consentono di cucinare che sarebbe una valvola di sfogo le guardie ti provocano in continuazione e fanno illazioni sui bambini che si scordano dei loro padri io sono fiero di essre nella categoria dei detenuti e non quellq dei politici che non hanno ne onore ne amore per la patria ma solo noi come parafulmine per fare i porci loro comodi gli voglio solo ricordarev che la maggioranza di noi veniamo da quartieri dove la politica ci abbandonati da decenni ( non è una scusante) loro invece hanno doppi ho tripli stipendi e questo è innacettabile le loro pene sono mesi le nostre 10 20 o 30 anni purtoppo la brava gente che si alza tutti igiorni per andare a lavorare tante cose le ignora e ci fanno passare per mostri uqndo in Italia ci sara una vera giustizia sociale allora scomparira l a parola mafia
    tutti desideranno vivere in un mondo giusto e soprattuto noi ( malavitosi o delnquenti perche i nostri sbagli nascono sempre per una ribellione da una ingiustizia ) dico solo grazie a nome di tutti a chi esprieme qualche parola sensata nei nostri confronti a chi ci disprezza e dice cose assurde li aguro sempre di non trovarsi mai e poi mai nelle nostre condizioni
    Enrico Ricci

  36. Grazie a chi e contro il 41 bis io ci sono stato fino a ieri ho due figli al 41 per la prima volta in carcere uno di 20 anni e l’altro di 30 solo idiziato di associazione allora potevano metterci tutti e tre nello stesso istututo visto che le celle sono per una sola persona quindi anche essendo insieme non possiamo vederci ma il vantaggio sarebbe solo per la nostra famiglia ( bambini e donne di una certa eta ) invece no uno a Roma Un’altro a l’aquila e un’altro a Cuneo quindi mia mogli a volte per fare un colloquio a cuneo seta 2 giorni fuori casa ieri dopo un anno che non hanno richiesto il rinvio a giudizio sono scaduti itermini e sono uscito dal carcere come la solita legge italiana dovrei essere libero invece mi hanno vietato di risiedere in campania ma posso andare ovunque quindi mi chiedo se fino ad ieri ero uno dei tanti mostri rinchiusi al 41 oggi io sono lo stesso uomo con le stesse accuse ma posso andare ovunque se io srei quel mostro perchè le persone per bene dovrebbero avere un a minaccia in piu senza controllo questi sono i paradossi italiani quindi mio figlio Gennaro che come me è stato scarcerato ma non esce poche sempre per lo stesso porocedimento e accusato di tentato omicidio la sera che sono venuti i carabinieri acsa lui non c’era ma nell’immediatezza dei fatti lo abbiamo telefonato lui e venuto e si e messo a disposizione dej carabinieri siamo andati in caserma dove gli hanno fatto lo stube sia genni che a marco cosa risultata negativa quindi stiamo in attesa di giudizio poi sempre lo stesso pentito accusa mio figlio Marco di averlo visto passare per una via prima di un delitto ( ma ci rendiamo conto basta una parola di un Pentito) io dico millantatore poiche questo essere non classificabile ogni giorno dico ogni giorno accusa qualcuno per avere unan piccola licenza per delinquere indisturbato ma non mi fa rabbia il pentito sono inerme se i pm che gli credono sono in buona fede e sono disgustato se invece lo usano. poi al 41 ci sono agenti vramenti da apprezzare che fanno il loro dovere con professionalita fermezza e sacrificio poiche lavorare in una sezione del 41 è molto difficile poi ci sono dei viliacchi che si nascondono dietro la divisa per provocare e torturare il povero cristo di turno fabnno abusi di tutti i generi buttarti la posta cioe strappare le lettere che arrivano o in partenza perquisizione tutti i giorni insomma vogliono far scoppiare le persono istigarle al suicdio ringrazio di cuore gli agenti che fanno il loro dovere e detesto quelli che non lo fanno i politici parlano e non sanno la realta di cosa vuol dire il cacere se pensano che il 41 e un mezzo per far pentire le persono si sbaglio poiche chi si pentisce non una persona pentita ma solo un opportunista e egoista che per la sua vilta anon pagare per quello che si e fatto stravolgono la vita alla loro famiglia e lo stato ha fatto piu danni con la legge sui pentiti per togliere la deliquenza e fare giustizia sociale dare opportunita alle persone solo cosi potremmo vivere tutti piu sereni Ricci Enrico 27 01 1958

I commenti sono bloccati.